Nikon D800, Micro Nikkor 105mm f/2,8, 1/15 f/8, iso 100 treppiede
Nell'attesa che mia figlia Bianca terminasse la sua lezione di disegno, mi sono trovato a girovagare nei locali dello studio di pittura tra tele e gli attrezzi del mestiere di pittori per passione.
Subito ho notato il fascino degli strumenti (tavolozze, forbici, pennelli, tubetti) di cui si evince il loro uso in tempi diversi, per esempio ho saputo di una tavolozza con strati di colori accumulati in ben otto anni...
Ho valutato che valeva la pena di tornare con la macchina fotografica, previo permesso accordato senza difficoltà, per ritrarre alcuni elementi interessanti nell'apparente confusione di un laboratorio artistico.
Come ottica ho usato principalmente il 105mm macro, in qualche scatto ho usato il 28mm montando anche un tubo di prolunga per ottenere una prospettiva diversa rispetto al 105mm.
Nei punti in cui la luce era mista (naturale dalle finestre e artificiale dai neon) ho inserito il bilanciamento automatico del bianco, nei luoghi in cui il neon era dominante ho settato il bilanciamento apposito.
Non mi sono preoccupato di ottenere un fedele riproduzione dei colori, mi bastava avere una fedeltà generica sapendo che poi avrei dato la mia interpretazione artistica. Naturalmente ciò non vuol dire che ho stravolto ed elaborato tutte le immagini, gli interventi sono stati diversi caso per caso.
Il treppiede è stato un accessorio indispensabile per il lunghi tempi di esposizione dovuti alla scarsa luce ambiente e, in alcuni casi, al ricorso a diaframmi molto chiusi.
Le foto sono state fatte in tre sessioni diverse della durata di circa 60 minuti, è la giusta durata di impegno fotografico perchè questo tipo di immagini rientra nella macrofotografia che risulta essere faticosa per diversi aspetti: ricerca del soggetto (spesso nascosto ad una visione poco attenta), composizione dell'inquadratura resa difficoltosa da elementi fastidiosi posti sullo sfondo o in primo piano (ricordo che non siamo in uno studio fotografico dove si può creare il set che si ritiene più appropriato), posizionamento del treppiede in posizioni scomode.
Non da meno deve esserci l'ispirazione, nel mio caso sono state più fruttuose la prima e ultima sessione rispetto alla seconda.
Consigli fotografici generali:
Impostare il bilanciamento del bianco sulla temperatura della luce prevalente o in automatico.
Scattare in raw/nef per gestire al meglio in post produzione il bilanciamento colore ed eventuali contrasti sulla scena rispetto ad uno scatto in jgp.
Iso bassi per partire da file puliti, senza rumore digitale, ciò permette di schiarire eventuali parti in ombra senza penalizzare la qualità dell'immagine.
Prestare molta attenzione allo sfondo non concentrandoci solo sul soggetto.
Nei casi di messa a fuoco selettiva la profondità di campo risulta ridottissima e per essere sicuri che la messa a fuoco cada esattamente nel punto prescelto è utile fare ricorso al live wiev procedendo in questo modo:
Disattivare la messa a fuoco automatica, aprire tutto il diaframma, ingrandire al massimo per mettere a fuoco manualmente il punto voluto, chiudere il diaframma al valore prescelto e scattare.
Dopo lo scatto, ingrandire a monitor l'immagine e valutare che il diaframma scelto si riveli corretto per la profondità di campo che si voleva ottenere.
Esempi di messa a fuoco selettiva
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